COP16 Convenzione sulla Diversità Biologica
La COP16 della Convenzione sulla Diversità Biologica…
Le 10 regole d’oro per il ripristino e la protezione delle foreste, secondo il Royal Botanic Gardens di Kew e pubblicate su Global Change Biology, sono linee guida per garantire un ripristino forestale efficace e sostenibile, in grado di favorire la biodiversità e affrontare il cambiamento climatico.
L’Associazione Foreste per Sempre ODV opera in regioni cruciali come il Costa Rica, l’Amazzonia e il Madagascar, considerati veri hot spot della biodiversità, seguendo da sempre i principi di ripristino e protezione delle foreste. Queste aree ospitano una biodiversità incredibile e giocano un ruolo fondamentale nella lotta contro il cambiamento climatico. Il nostro impegno per la conservazione, in linea con le 10 regole d’oro del Royal Botanic Gardens di Kew, contribuisce in modo significativo alla tutela di questi ecosistemi vitali.
Ecco in cosa consistono le 10 regole:
1 – Proteggere le foreste esistenti
Conservare le foreste intatte è spesso più efficace rispetto al ripristino di aree degradate. Proteggere le foreste mature è essenziale per mantenere la biodiversità e i benefici ecosistemici.
Piuttosto che piantare alberi indiscriminatamente, è importante permettere alla rigenerazione naturale di avvenire dove possibile. Le specie locali e le dinamiche naturali devono essere rispettate.
Piantare una vasta gamma di specie autoctone è cruciale per creare ecosistemi resilienti. Le foreste monocolturali, per quanto possano catturare carbonio, non hanno la stessa ricchezza ecologica e resistenza ai cambiamenti climatici.
Il coinvolgimento delle comunità locali nel ripristino delle foreste garantisce una maggiore sostenibilità a lungo termine, poiché queste comunità dipendono direttamente dalle foreste per risorse come legno, cibo e medicine.
Il ripristino delle foreste dovrebbe creare opportunità di sostentamento, migliorare il benessere umano e affrontare problemi come la povertà e la sicurezza alimentare.
Il ripristino forestale è un processo che richiede decenni o addirittura secoli per raggiungere il pieno successo. Le iniziative dovrebbero essere progettate per avere un impatto positivo sul lungo termine.
Poiché il clima è in continuo cambiamento, è importante scegliere specie e strategie di ripristino che possano resistere alle future condizioni climatiche.
Le attività di ripristino non dovrebbero peggiorare la situazione. Questo include evitare l’uso di specie invasive o tecniche che potrebbero danneggiare il suolo o gli ecosistemi esistenti.
È importante misurare i progressi e gli impatti delle iniziative di ripristino e adattare le strategie basate su questi dati. Il monitoraggio continuo è cruciale per correggere eventuali errori.
Le comunità indigene e locali spesso possiedono un vasto sapere ecologico e sono i migliori custodi delle foreste. Riconoscere e rispettare i loro diritti territoriali è fondamentale per il successo dei progetti di ripristino.
Queste regole enfatizzano un approccio equilibrato che combina la scienza, la conservazione e le dinamiche sociali per garantire la protezione a lungo termine degli ecosistemi forestali.
Decalogo Forestale da Apocalypse now?
di Luca Lombroso, edizioni Artestampa
La Dichiarazione di Kew sulla riforestazione sottolinea l’importanza di approcci scientificamente fondati e sostenibili per la riforestazione, con l’obiettivo di migliorare la biodiversità, catturare il carbonio atmosferico e garantire mezzi di sussistenza duraturi per le comunità locali. Ecco i punti chiave della dichiarazione:
Questi principi riflettono un approccio equilibrato che punta a massimizzare i benefici ecologici, climatici e sociali della riforestazione, integrando i bisogni di conservazione della natura e delle popolazioni locali.